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MYTHOPOEIA, ALCHEMIC DREAMS 

 

Un’esperienza di trasmutazione materica di Mattia Papp e Matteo Pucci Moraldi

 

Il   percorso artistico di Mattia Papp e di Matteo Pucci Moraldi si è svolto  parallelamente nel corso degli anni e  ci riporta alle ricerche degli alchimisti medievali, alla ricerca della pietra filosofale. 

Attraverso un'incessante sperimentazione di tecniche uniche, i due  artisti svelano i segreti nascosti nei materiali che manipolano, che si trasmutano nelle loro mani e danno vita a nuove, emozionanti e inimmaginabili realtà.

Negli ultimi anni i due  artisti, pur vivendo in paesi diversi, hanno realizzato, in modo totalmente indipendente, opere che presentano magicamente  temi e toni paralleli.

La decisione degli artisti di intraprendere la creazione di nuove opere unite da un  tema mitologico, nasce dal desiderio di evidenziare i punti focali della loro propria ricerca e di evidenziarne i punti in comune. 

Le radici di queste affinità tra i due artisti sono profondamente intrecciate con la stretta relazione esistente; nati entrambi a Firenze, nel corso degli anni  hanno tenuto un intimo e costante scambio di idee, mantenendo uno stretto legame che ha superato  la distanza, geografica e morfologica fra i due paesi di residenza, Den Haag per Mattia Papp, Firenze per Matteo Pucci Moraldi. 

 

La volontà di   creare   opere completamente nuove per  questa mostra, vuole sottolineare  la forza e la peculiarità della ricerca che li accomuna, mettendo  in luce le connessioni che emergono dalla fusione dei  loro percorsi artistici. 

Percorsi che sono stati segnatamente modellati e influenzati dal clima e dall’ambiente  artistico dei due differenti luoghi di residenza,  Paesi Bassi e  Italia. 

Questa  collaborazione è la rappresentazione plastica  di come la geografia possa plasmare e arricchire le narrazioni artistiche.
La collaborazione continua ha portato ad una osmosi nei reciproci processi creativi, favorendo un'interazione dinamica che ha trasceso i confini fisici, fino alla creazione di quello che potrebbe configurarsi come l'inizio di un Movimento. 

 

"Mythopoeia, Alchemic Dreams" mostra un percorso condiviso, un’esperienza corale di  Mattia Papp e Matteo Pucci che, nel loro comune percorso artistico, annullano le linee di demarcazioni tra mitologia, alchimia e arte contemporanea, nel mito di Demetra e Persefone. 

Le lacrime di Demetra per il rapimento della figlia Persefone da parte di Ade,  che si trasformano in benefica  pioggia divina che cade dolcemente sulla terra  portando tutto  il peso del dolore della Dea,  diventano un momento trasformativo, capace di stimolare la crescita e il rinnovamento della terra.    
Ma mentre nel dolore della perdita la trasformazione ha i colori  freddi dell'inverno, quando Demetra si riunisce a Persefone, la sua gioia si manifesta in una radiosa pioggia d’oro che  porta trasformazioni e simbiosi alchemiche e materiche trasmutando il paesaggio in un vibrante arazzo di colori pieno di   vita e di gioia.


Gli artisti si pongono domande intriganti che travalicano i confini del mito. 

"Cosa è stato fecondato da questa pioggia divina? Che cosa accade nelle vite delle creature che vagano sulla terra,   quali trasformazioni avvengono negli oggetti che si trovano all'interno dei suoi confini? In che modo questa pioggia celeste trasforma la morfologia dell'ambiente circostante?"
La pioggia divina di Demetra, metafora della conoscenza, dà forma all'esperienza coinvolgente di "Mythopoeia, Alchemic Dreams". 

La mostra vuole trasportare gli spettatori nel mondo del mito, dove la pioggia divina che nutre e tramuta è tangibile e dove le narrazioni si svolgono in tempo reale come reale è il tempo che ci è concesso. 

Sculture e dipinti simboleggiano trasformazioni fisiche incarnando conoscenza e rivelazione. 

In un mondo in cui le informazioni influenzano le emozioni, la mostra esalta la forza vitale e trasformativa che la  conoscenza  può avere  sulle persone e sulla  società tutta. 

Un'esperienza emotivamente  coinvolgente, che   invita gli spettatori a immergersi nel mito e a sentirsene parte attiva  in un processo virtuoso di pensiero, discussione, introspezione.

La mostra conterrà sculture e bassorilievi dei due artisti che mettono in mostra contrasti e tecniche innovative.

Tutte le opere in mostra si riferiscono sia a creature mitologiche che alla metamorfosi avvenuta in  elementi naturali  trasmutati dalla pioggia divina che li ha bagnati.

Un universo parallelo dove i corpi delle creature mitologiche si trasformano e si fondono con vegetali  ed altri animali: nel mondo di Papp sono frammenti di satiri con la pelle diventata corteccia di sasso, pelli di sirena fossilizzate di crosta scintillante, erbe cristallizzate, in quello di Pucci  sono elementi architettonici e floreali che  si trasformano in estrusioni massive con escrescenze fossili dalla luminescenza boreale. 

Sono sperimentazioni innovative ed alchemiche giocate dai due artisti su materiali e componenti, -porcellana,   ceramica  Raku,  cemento francese, e resina -  che hanno dato luogo a questo mondo immaginato e forse vissuto. 

 

La galleria diventa così un contenitore fantastico,  un mondo a parte organizzato in termini performativi con un forte riferimento al tema dell’archeologia  e dei ritrovamenti subacquei, dove  rovine e fossili che emergono dalla terra si offrono al visitatore in un contrasto drammatico e straniante. Un progetto che contempla  una componente creando le condizioni per una  esperienza multisensoriale e una narrazione  interattiva in tempo reale.

 

 

A cura di Gregorio Fornaciai

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